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Pagina:Zola - Nana - Pavia - 1881.pdf/368

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I suoi nervosì terrori, le sue malinconie provenivano in parte da quel secreto ch’essa custodiva colla vergogna d’una ragazza, la quale, essendo diventata madre, vuol nascondere il proprio stato.

Trovava ridicolo di raccontar quella combinazione, le sembrava che avrebbe diminuito il suo prestigio e provocato i motteggi. Che brutto scherzo! Non aveva fortuna! Esser colta quando credeva che la fosse finita!

Nel pensarvi non cessava dal meravigliare, come se si fosse sentita disturbata nell’impiego del suo sesso. Oh bella! nascevano dunque delle creature anche quando non lo si voleva, quando si faceva la cosa per altro scopo?

Era sdegnata conto la natura, le faceva rabbia di veder la.grave cura della maternità sorgere fra i suoi piaceri, le faceva rabbia di dar la vita in mezzo a tutte le morti che si venivano seminando intorno.

Affè, sarebbe stato meglio poter disporre di sè secondo il

proprio talento, senza tante storie! Eppoi, d’onde pioveva

quel marmocchio? Non poteva proprio scoprirlo. Ah Dio! colui che gli era stato padre avrebbe fatto bene a tenerlo

per sè, nessuno lo reclamava, disturbava tutti e per SE

non avrebbe avuta gran felicità nella vita.

Zoè intanto narrava la catastrofe.

Verso le quattro la signora è stata presa da coliche. Non vedondola a tornare sono entrata nello spogliatoio e l’ho trovata in terra svenuta.... Sissignore, in terra, in un lago di sangue, come un’assassinata. Allora ho capito: ma ero farente, perchè la signora avrbebe dovuto confidarmi la sua disgrazia. C’era appunto lì il signor Giorgio che mi ha aiutato a sollevarla, quando gli ho detto che era un aborto, è andato in deliquio anche lui... Ah! sì, mi diverto da ieri in poi!

Invero il palazzo era sottosopra.

Tutti i servitori correvano per le scale e per le stanze.

Giorgio aveva passata la notte sopra una seggiola in sala.

Fa lui che aveva annunziata la notizia agli amici di Nanà, nell’ora in cui essa soleva ricevere. Pallido, pallido, raccontava la storia con stupore e commozione.