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Pagina:Zola - Nana - Pavia - 1881.pdf/378

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Le lumiere, i candelabri di cristallo, facevano risplendere in quel recinto un tal lusso di’ specchi, di mensole, di mobili preziosi, che il buon gusto femminile n’era perfino offeso. Sì vedeva che tutta quell’esagerazione proveniva da segreta smania di riguadagnare, con eccesso di luce, tutt’una vita sepolta nell’ombra.

Sì sarebbe detto che il seggiolone di Sabina, quell’ unico sedile di seta rossa, di cui altre volte la morbidezza stuonava colla severità del salotto, si fosse aggrandito, moltiplicato in modo da riempire tutto il palazzo d’una voluttuosa accidia,. d’una ardente ebbrezza, che ardeva con la violenza delle tarde passioni..

Si ballava già; l’orchestra, posta in giardino, davanti ad una delle finestre aperte, suonava un valzer, il cui molle ritornello giungeva affievolito e raddolcito dall’aria aperta.

Il giardino s’allargava, nell’ombra trasparente di giugno, illuminato da una quantità di lanterne veneziane; una tenda di porpora, dove c’erano i rinfreschi, spiccava sull’orlo: d’un prato.

Quel valzer, il valzer biricchino della Bionda Venere, vibrava come una risata motteggiatrice, s’allungava, scivolava in fondo alle antiche stanze, facendo penetrare nel vecchio palazzo ringiovanito, un fremito di vita che riscaldava i muri.

Pareva che un soffio carnale, venuto dalle vie, spirasse là entro, cancellando dall’’altera dimora tutt’an’età morta, portandosi via seco il passato dei Maffat, un secolo di onore e di fede, addormentato sotto le eccelse vélte.

I vecchi amici della madre del conte intanto si rifugiavano al solito posto, accanto al caminetto, trovandosi a disagio in quel nuovo salotto, e sorpresi, abbagliati, formavano un piccolo crocchio in mezzo alla ressa invadente della folla.

La signora de Joncquoy, non riconoscendo più il luogo, aveva attraversato la sala di pranzo; la signora Chantereau guardava stupefatta il giardino, che le sembrava immenso.

In breve, si fecero in quel cantuccio delle osservazioni amare.

— Dite un po’, mormorava la Chantereau, se la contessa tornasse?.... Vi figurate il suo ingresso, in mezzo a codesta turba? E tutto quell’oro, tutto quel chiasso? È scandaloso.