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Pagina:Zola - Nana - Pavia - 1881.pdf/386

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tereau. Altre volte quelle solennità si festeggiavano in famiglia, oggi si vuol una folla, si apre l’adito a tutta la turba delle vie, se non c’è ressa, le veglie sembrano fredde.

Si mostra con ostentazione il proprio lusso, si introduce in casa la feccia di Parigi e non è cosa strana poi se quelle promiscuità ammorbano il domestico focolare.

Quelle signore si lamentavano di non riconoscere più di una cinquantina di persone. Donde veniva tutta quella gente? Delle giovinette scollacciate, mostravano le spalle. Una signora aveva un pugnale d’oro piantato nei capelli, portava una veste ricamata di perle lucenti che somigliava ad una cotta di maglia.

Un’altra attirava l’attenzione di tutti per la sfacciata foggia delle gonne aderenti al corpo, una novità che sembrava singolare in quell’epoca in cui usavano gonne così ampie.

Tutti gli eleganti di quella fine d’inverno, tutto il mondo galante colle sue tolleranze, le persone che una padrona di casa può raccogliere fra le sue conoscenze d’un giorno, una società in cui si vedono nomi cospicui per nascita; accanto a nomi cospicui per vergogna, era radunata colà, accomunata

nella stessa smania di godimenti.

Il calore aumentava, le figure simmetriche della quadriglia si svolgevano in mezzo alle sale, troppo zeppe.

— Molto chic la contessa, riprese La Faloise alla porta del giardino. Ha dieci anni meno della figlia... A proposito, Foucarmont, diteci una cosa, Vandeuvres scommetteva ch’essa aveva le cosce magre.

Quell’affettazione di cinismo seccava gli altri.

Foucarmont si limitò a rispondere:

— Interrogate vostro cugino, mio caro. DISORLO appunto che viene.

— To! Che buona idea! sclamò La Faloise, scommetto dieci luigi che ha le coscie magre.

Infatti Fauchery giungeva. Aveva fatto il giro della sala da pranzo, per evitar la folla, da intimo amico che conosce la casa.

Riconquistato da Rosa sul principio dell’ inverno, si divideva fra la cantante e la contessa. Erà stanco di quel giuoco wa non sapeva in che modo abbandonar una delle due.