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Pagina:Zola - Nana - Pavia - 1881.pdf/397

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uscita dal bagno, coperta solo d’un grande accappatoio di flanella bianca e rossa, e tutta intenta ad esaminare i regali, schierati sulla tavola. Aveva già rotto una boccetta di cristallo di rocca, volendola sturare,

— Oh! sei troppo amabile! diss’ella. Che cos’ è? lasciami un po’ vedere.... Sei pur bambino, d’andar a spendere i tuoi quattrini in simili gingilli!

Lo sgridava, poichè non era ricco, felicissima in fondo di vederlo spender tutto per lei, la sola prova d’amore che la commovesse. Frattanto, ella tormentava la bomboniera, rigirendola per ogni verso, voleva vedere com’era fatta, aprendola, richiudendola:

— Bada, mormorò lui, è fragile.

Ma essa diè un’alzata di spalle. Le supponeva dunque delle mani da facchino! E; ad un tratto, la cerniera le restò fra le dita, il coperchio cadde e s’infranse. Ella rimaneva stupefatta, gli occhi sui frantumi, dicendo:

— Oh! si è rotto!

Poi, si mise a ridere. I frantumi, per terra, le sembravano strani. La era un’allegria convaulsa, rideva stupidamente e colla cattiveria d’una fanciulla che si diverte distruggendo. Filippo fu preso da un breve e rapido sdegno: la sciagurata ignorava quali angoscie gli costava quel gioiello. Quando lo vidde stravolto, cercò di frenarsi,

— Non è colpa mia, alla fine.... Era fesso. Quelle anticaglie, non stanno più insieme.... E poi, quel coperchio! Hai visto che capitombolo?

E proruppe di nuovo in una pazza risata. Ma siccome gli occhi del giovane si velavano di lagrime, malgrado lo sforzo che faceva per ritenersi, ella gli si gettò teneramente al collo.

— Sei pur stupido! ti amo lo stesso. Se non si rompesse mai nulla, i mercanti non farebbero più affari. Tutte queste cose sono fatte per essere rotte.... To”! questo IRR credi tu che sia per lo meno incollato?

\ Aveva preso un ventaglio e ne stiracchiava con forza lo stecche, la seta si spaccò in due. Ciò parve eccitarla. Per far vedere che non le importava nulla degli altri regali, dal mo-