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Pagina:Zola - Nana - Pavia - 1881.pdf/421

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Non era una parola buttata là per ischerzo. Egli aveva subdolamente progettato questo matrimonio nella smania di stupire Parigi. Il marito di Nana! Eh? che chich! Un’apoteosi come va! Ma Nana gli diè sulla voce senza cumplimenti.

— Io sposarti?.... Ah! davvero, se quest’idea mi preoccu passe, gli è un bel pezzo che avrei trovato uno sposo! e un

uomo che varrebbe le mille volte più di te, bimbo miv.... Ne ho avuto a bizzeffe delle proposte. To’! fa il conto con me: Filippo, Giorgio, Foucarmont, Steiner, fanno quattto, senza gli altri che tu non conosci.... È il ritornello di tutti. Appena sono un po’cortese con loro, subito sì mettono a cantare: Vuoi sposarmi, vuoi sposarmi?....

Essa si infiammava. Poi scoppiò in un sfogo di sdegno:

— El! no, non voglio!... son io fatta per una storia simile? Guardami un po’: Non sarei più Nana, se mi appiccicassi un uomo alle costole... e d’altronde, la sarebbe troppo sconcia....

E sputava, aveva un singalto di nausea, come avesse veduto allagarsi tutto il lezzo della terra sotto di sè.

Una sera la Foloise scomparve. Otto gioni dopo si seppe che era in provincia, presso un suo zio, il quale aveva la mania di erborizzare; gli incòllava gli erbaggi e tentava di farsi aggradire come sposo da una cugina bruttissima e bacchettona. Nana non lo rimpianse. Si limitò a dire al conte:

— Eh! musetto mio, ecco un rivale di meno. Tu sei in. giubilo, oggi.... Ma la cosa sì faceva seria! Voleva sposarmi.

Siccome egli impallidiva, gli buttò le braccia al collo ridendo, conficcandogli in cuore con una carezza ognuna delle sue crudeltà.

— N’è vero? è questo, eh? che ti rode, te! Tn non puoi sposarla, Nana... Quando tutti fanno a gara a seccarmi col loro matrimonio, tu ti straggi nel tuo cantaccio.... Impossibile, bisogna aspettare che crepi tua moglie... Ah! se tua

moglie tirasse le calzette, come verresti di volo, come ti get teresti per terra, come mi offriresti la faccenda con tutto l’apparato, i sospiri, le lagrime, i’giuramenti! Eh? carino, che gusto sarebbe di’sposarcì1!

Zora — Nana. 29

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