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Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura/1019

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[p. 343 modifica] stesso pensiero, alla stessa ragione. Laddove i moderni pensatori e ragionevoli si contentano dello stesso pensiero, il quale resta nell’interno e non ha veruna o poca influenza sul loro esterno e non produce quasi nulla nell’esteriore. E generalmente, e per la detta ragione della naturalezza, l’apparenza e la sostanza erano assai meno discordi fra gli antichi i piú istruiti e, per conseguenza, allontanati dalla natura, di quello che sia fra i moderni i piú ignoranti e inesperti o i piú naturali (6 maggio 1821).


*    La lingua cinese può perire senza che periscano i suoi caratteri; può perire la lingua e conservarsi la letteratura, che non ha quasi niente che far colla lingua, bensí è strettissimamente legata coi caratteri. Dal [p. 344 modifica]che si vede che la letteratura cinese poco può avere influito sulla lingua e che questa, non ostante la ricchezza della sua letteratura, può tuttavia e potrà forse sempre considerarsi come lingua non cólta o poco cólta (7 maggio 1821).


*    Dalle osservazioni fatte da me sulla poca attitudine dei francesi a conoscere e gustare le altre lingue, risulta che, per lo contrario, gl’italiani sono forse i piú atti del mondo al detto oggetto. E ciò stante la moltitudine, dirò cosí, delle lingue che la loro lingua contiene, laddove la francese