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Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura/1232

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[p. 20 modifica] Perché se qualcuna di tali voci ha già nell’uso o dello scrivere o del parlare italiano una voce corrispondente che produca lo stesso preciso effetto, quantunque diversa materialmente, o se si può formare dalle nostre radici o riporre in uso qualche parola dismessa che indichi la stessa idea in modo da suscitarla con piena e perfetta precisione e senza oscurità né veruna minima incertezza e senza niente di vago o di dissimile nella mente del lettore o uditore, non nego, anzi affermo, che in tal caso (ché, quando si ponga ben mente a tutte e a ciascuna delle dette condizioni, sarà rarissimo) faremo bene a preferir queste voci nostre alle sopraddette, benché universali e benché in tal caso pure, non saremmo in diritto di riprenderle come impure, mentre son pure, cioè comunemente usate e precisamente intese in tutta l’Europa (27 giugno 1821).


*    La trattabilità e facilità della lingua francese, ond’ella è cosí agevole a scriver bene e spiegarsi bene, sí per lo straniero che l’adopra o l’ascolta, sí [p. 21 modifica]pel nazionale, non deriva dall’esser ella uno strumento pieghevole e souple (qualità negatale espressamente dal Thomas) ec., ma dall’essere un piccolo strumento, e quindi manuale, εὐμεταχείριστος, maneggiabile,