Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura/1244

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[p. 29 modifica] ricchezze di quantunque antico possesso, a differenza della lingua francese, a cui non gioverebbe neppure l’avere avuta altrettanta copia di scrittori e di secoli letterati quanti noi. Neppure alla varietà, ed anche a quella ricchezza che serve precisamente all’esatta espressione delle cose, gioverebbe alla lingua francese l’avere avuto in questi due secoli dopo la sua rigenerazione tanti e piú scrittori quanti noi in cinque secoli. Non le gioverebbe, dico, quanto giova alla nostra lingua la moltitudine dei secoli, e quindi la maggior varietà degli scrittori, delle opinioni, de’ gusti, degli stili, delle materie da loro trattate; varietà che non si può trovare nello stesso grado in due secoli soli, benché fossero piú copiosi di scrittori che questi cinque insieme; e varietà che serve infinitamente alla ricchezza di una lingua ed alla esattezza e minutezza del suo poter esprimere, giacch’é stata applicata [p. 30 modifica]ad esprimere tanto piú diverse cose, da tanto piú diversi ingegni e piú diversamente disposti; e in tanto piú diversi modi. Neppure la lingua tedesca ha rinunziato alle sue antiche ricchezze e possedimenti, come si vede nel Werther, abbondante di studiati e begli ed espressivi arcaismi.