Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura/1362

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[p. 113 modifica] spesso ridicola. Né vale addurre la piccolezza degli stati. Presso gli antichi l’essere esiliato da una sola città, fosse pur piccola, povera, infelice quanto si voglia, era formidabile se quella era patria dell’esiliato. Cosí forse anche oggi nelle parti meno civili o piú naturali, come la Svizzera ec. ec., il cui straordinario amor patrio è ben noto ec. Oggi l’esilio non si suol dare veramente per pena, ma come misura di convenienza, di utilità ec., per liberarsi della presenza di una persona, per impedirla da quel tal luogo ec. Non cosí anticamente, dove il fine principale dell’esiliare era il gastigo dell’esiliato ec. ec. (21 luglio 1821). La gravità della pena d’esilio consisteva nel trovarsi l’esiliato [p. 114 modifica]privo de’ diritti e vantaggi di cittadino, giacché altrove non poteva essere cittadino, i quali anticamente erano qualche cosa.


*    Tutte le battaglie, le guerre ec. degli antichi, stante il sistema dell’odio nazionale, che altrove ho largamente esposto, erano disperate, e con quella risoluzione di vincere o morire, e con quella certezza di nulla guadagnare o salvare cedendo, che oggi non si trovano piú (21 luglio 1821).


*    Mess.... ad uno che gli esponeva la sua passione per una donna, Ma ella, disse, è tua rivale. Soleva dire che tutte le donne sono ardentissime rivali de’ loro amanti (21 luglio 1821).