Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura/1437

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[p. 159 modifica] modo, e crede di trovarlo cosí. Di maniera che le storie che dovrebbero fare per lui le veci dell’esperienza, e cosí pure gl’insegnamenti filosofici ec., gli restano inutili, non già per capriccio, né [p. 160 modifica]ostinazione né piccolezza d’ingegno, ma per opera universale e invincibile della natura. E solo quando egli è dentro a questo mondo sí cambiato dalla condizione naturale, l’esperienza lo costringe a credere quello che la natura gli nascondeva, perché neppur nel fatto era conforme alle di lei disposizioni. Segno che il mondo è tutto il rovescio di quello che dovrebbe, poiché il giovine che non ha altra regola di giudizio, se non la natura, e quindi è giudice competentissimo, giudica sempre ed inevitabilmente vero il falso, e falso il vero (2 agosto 1821).


*    Intorno alle supposte proporzioni assolute, o in quanto stabilite dalla natura o in quanto anteriori alla stessa natura e necessarie, merita di esser notato quello che affermano gli ottici, che i diversi individui veggono