Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura/1453

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[p. 169 modifica] da ciascun individuo di ciascuna specie, è tutta la differenza di accidente che si trova fra detti individui. Quindi considerate quanto sia ragionevole l’opinione delle cose assolute, anche dentro i limiti e l’ordine effettivo della natura qual ella è, e dilatate questo pensiero.

Da tali osservazioni segue che la natura ha lasciato piú da fare per la loro vita a quegli esseri ai quali ha dato maggiore conformabilità, cioè qualità e facoltà piú modificabili, diversificabili e variamente sviluppabili e capaci di produrre piú diversi e moltiplici effetti, quantunque, lasciate quali sono naturalmente, non li producano. Tale è soprattutti l’uomo. Quello che la natura gli possa aver lasciato a fare, l’ho già detto in altro pensiero (4 agosto 1821). Vedi p. 1538, capoverso 1.


*    Malamente si distingue la memoria dall’intelletto, quasi avesse una regione a parte nel nostro cervello. La memoria non è altro che una facoltà che l’intelletto ha di assuefarsi alle concezioni, diversa dalla facoltà di concepire o d’intendere ec. Ed è tanto necessaria all’intelletto, ch’egli, senza di essa, non è capace di verun’azione, (l’azione dell’intelletto è diversa dalla semplice concezione ec.), perché ogni