Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura/1706

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[p. 321 modifica] identica a quella di un altro; come non c’é nazione le cui parole esprimenti il piú identico oggetto non [p. 322 modifica]abbiano qualche menoma diversità di significato da quelle delle altre nazioni. Il detto effetto delle prime concezioni fanciullesche, intorno alle parole a cui sono abituati i fanciulli, si stende anche ai diversi nuovi usi delle stesse parole, che ne fanno gli scrittori o i poeti, alle parole analoghe in qualsivoglia modo (o per derivazione o per semplice somiglianza ec.), a quelle a cui da fanciulli ci abituammo ec. ec., e quindi influisce su quasi tutta la propria lingua, anche la piú ricca e la meno capace di esser ben conosciuta da’ fanciulli (15 settembre 1821).


*   Dalle superiori osservazioni (p. 1705-1706), che si possono molto e filosoficamente estendere, deducete che forse nessun individuo (come nessuna nazione rispetto alle altre) ha precisamente le idee di un altro circa la piú identica cosa. E siccome la ragione dipende ed è interamente determinata e modificata dal modo in cui le cose si concepiscono,