Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura/1717

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[p. 328 modifica] e qualità della natura umana, cioè l’inclinazione alla vita (16 settembre 1821). Vedi p. 1725.


*   Μελἐτη τὸ πᾶν. Tutto è esercizio. Apoftegma principale di Periandro, l’uno de’ sette, sí esso che questa sentenza (16 settembre 1821).


*   Chi non è avvezzo ad attendere e imparare, non impara mai. I contadini stentano gli anni a mettersi in mente una mezza pagina della Dottrina Cristiana, il Credo ec. Certo fra i contadini si troverà pure qualche buona memoria e moltissimi hanno volontà d’imparare. Ma nessuna facoltà senz’assuefazione; e la memoria la piú felice per tutto il resto non ha la facoltà delle operazioni in cui non è esercitata. Lo stesso dico dell’intelletto. Oltre che i villani non hanno una bastante assuefazione generale della memoria che renda lor facile di applicarla ai diversi generi di assuefazioni particolari; né dell’intelletto che renda lor facile l’attendere, senza la qual facoltà (che è pure acquisita) non v’é memoria (16 settembre 1821).