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Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura/1845

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[p. 400 modifica] questo caso che di rarissimo si verifica, perché l’Italia sola vorrà rinunziare, primo, al costume generale di questo e d’altri secoli e dell’Europa, che avrebbe diritto di farsi adottare quando anche non fosse necessario né buono; secondo, al benefizio universale di quella maravigliosa lingua, che benché morta da tanti secoli somministra perpetuamente il bisognevole a denominare e significare appuntino tutto ciò che vive e tutto ciò che nasce o si scuopre o nuovamente si osserva nel mondo? (5 ottobre 1821).


*   Moltissime parole si trovano, comuni a piú lingue, o perché derivate da questa a quella ed immedesimate con lei, o perché venute da origine comune, le quali parole in una lingua sono eleganti, in un’altra no; in una affatto nobili, anzi sublimi, in un’altra affatto pedestri. Cosí dico delle frasi ec. Unica ragione è la differenza dell’uso e delle assuefazioni. Noi italiani possiamo facilmente osservare