Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura/1884

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[p. 422 modifica] di belle arti, eloquenza ed altre cose spettanti al bello, cresce in proporzione del tempo e della fama, ed è sempre (se altre circostanze non ostano) minore in chi ne gode per primo o fra i primi, cioè ne’ contemporanei ec., che in chi ne gode dopo un certo tempo. Sebben la fama universale e durevole è fondata necessariamente sopra il merito, nondimeno, dopo ch’ella per fortunate circostanze è nata dal merito; serve ad accrescerlo e il vantaggio e il diletto di un’opera deriva forse nella massima parte, non piú dal merito, ma dalla fama e dall’opinione. Noi abbiamo bisogno di farci delle ragioni di piacere, per provarlo. Il bello in grandissima parte non è tale, se [p. 423 modifica]non perché tale si stima. Quindi osservate quanta parte abbia la fortuna nell’esito delle opere umane e nella fama o nell’oscurità degli uomini. Essendo certissimo che se oggi uscisse alla luce un’opera poetica di merito assolutamente uguale o superiore a quello dell’Iliade, lasciando da parte