Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura/1946

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[p. 456 modifica] scrivendolo però nel modo che l’avevano ricevuto, cioè come facevano i latini. Quindi la differenza tra la scrittura e la pronunzia e i difetti della rappresentazione de’ suoni. Infatti anche oggi i francesi, gl’inglesi, i tedeschi ec. leggono il latino come la loro lingua. Nel che è tanto verosimile che si accostino alla pronunzia latina, quanto è vero che i latini fossero inglesi ec. Laddove essi erano italiani, e questo clima e questo popolo che fu latino è naturale che abbia conservata la massima parte della vera pronunzia delle scritture latine, non avendo nessun motivo di cangiarla (18 ottobre 1821). Vedi p. 1967.


*    Ho detto che la lingua italiana è suscettibile di tutti gli stili e ho detto che la conversazione francese non si può mantenere in italiano. Questa non è contraddizione. L’indole della nostra lingua è capace di leggerezza, spirito, brio, rapidità ec., come di gravità ec.; è capace di esprimere tutte le nuances della [p. 457 modifica]vita sociale ec.; ma non è capace, come nessuna lingua lo fu, di