Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura/2008

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[p. 5 modifica] si corrompesse prestissimo, a differenza pur della greca, e ch’ella dovesse cessare di esser lingua universale, per intendersi scambievolmente, come oggi col francese, e molto piú di servire agli usi civili e diplomatici ec. ed essere adoperata dai letterati e dai dotti in luogo delle parlate; dovesse, dico, cessare appena i tempi presero uno spirito determinato e proprio, al quale il latino era inadattabile. Ciò forse non sarebbe accaduto alla lingua greca; e s’ella ne’ bassi tempi fosse stata universale in Europa, come lo fu la latina e com’essa l’era stata anticamente, e massime in Oriente, forse ella non avrebbe perduto ancora questa qualità, e noi ci serviremmo ancora tra nazione e nazione di una lingua antica, e in questa scriveremmo ec. Nel che saremmo in verità felicissimi [p. 6 modifica]per la infinita capacità, potenza e adattabilità di quella lingua,