Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura/2154

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[p. 80 modifica] o il vivente vi mira tanto a se stesso, quanto nell’azione o nell’affetto che deriva dal piú sublimato, dal piú schietto, infame, manifesto egoismo.

Questo è notabile. Non solo l’uomo o il vivente non può perder l’amor proprio, ma neanche perderne una menoma parte in sua vita (per quanto i diversissimi aspetti che prende questa passione possano far credere in contrario). L’amor proprio non può, non solo svanire, ma scemar mai di un menomissimo grado; e si può dire di lui ciò che della materia, che tanta né piú né meno ve n’ha oggi e ve n’avrà, quanto al principio del mondo, e che la sua quantità, non è mai né cresciuta né scemata di un nulla. Giacché anche l’amor proprio come non può scemare, cosí non può mai crescere in verun individuo, dal principio della vita alla fine (altra prova ed osservazione analoga a mostrare,