Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura/2183

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[p. 94 modifica] sono assolutamente momenti di riposo e di ristoro, tanto piú pieno e profondo quanto maggiori sono le pene che conducono a quel passo. Ciò che dico del travaglio corporale si deve pur necessariamente estendere allo spirituale, perché, quando l’insensibilità del paziente è giunta a segno che lo rende insuscettibile di qualunque dolore corporale, per grandi che sieno le cagioni che dovrebbero produrlo, il che immancabilmente accade in punto di morte, è manifesto che l’anima, essendo quasi fuori de’ sensi, è fuori di se stessa, fuori de’ sensi spirituali, che non operano se non per mezzi corporali, e quindi incapace di pene e di travagli di pensiero. Ed infatti il punto della morte è sempre preceduto dalla perdita della parola e da una totale insensibilità ed incapacità di attendere [p. 95 modifica]e di concepire, come si argomenta dai segni esterni e come accade a chi sviene o a chi dorme ec. E questo letargo precursore