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Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura/2316

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[p. 164 modifica] di esserlo: aperto non solo, ma posseduto dalla speranza nell’atto stesso dell’ultima disperazione, nell’atto stesso del suicidio. La speranza è come l’amor proprio, dal quale immediatamente deriva. L’uno e l’altra non possono, per essenza e natura dell’animale, abbandonarlo mai finch’egli vive, cioè sente la sua esistenza (31 dicembre 1821).


*    Circa quello che ho detto altrove del vir frugi de’ latini, che significava uomo di garbo e propriamente non voleva dir altro che utile, vedi il Forcellini in nequam, che significa cattivo, e propriamente [p. 165 modifica]non vale che inutile. Cosí in nequitia ec. (31 dicembre 1821).


*    Alla p. 2250, margine. Nihil, vehemens ec. sono adoperati piú volte da’ poeti, quello come monosillabo questo come dissillabo ec. Vedi il Forcellini. Cosí nihilum, dove appunto devi vedere il Forcellini in fine della voce. E quel fare di nihil nil, di vehemens vemens (vedi il Forcellini vehemens, fine), di prehendo prendo ec., cose usitate nelle buone scritture latine, anche in prosa, che altro significa se