Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura/243

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[p. 337 modifica] prima del secolo di Augusto, era infinitamente superiore alla latina e piú divulgata e famosa, questa ragione non basta. L’universalità di una lingua deriva principalmente dalla regolarità geometrica e facilità della sua struttura, dall’esattezza, chiarezza materiale, precisione, certezza de’ suoi significati ec.; cose che si fanno apprezzare da tutti, essendo fondate nella secca ragione, e nel puro senso comune, ma non hanno che far niente colla bellezza, ricchezza (anzi la ricchezza confonde, difficulta e pregiudica), dignità, varietà, armonia, grazia, forza, evidenza, le quali tanto meno conferiscono o importano alla universalità di una lingua, quanto: 1°, non possono esser [p. 338 modifica]sentite intimamente, e pregiate se non dai nazionali; 2°, ricercano abbondanza d’idiotismi, figure, insomma irregolarità, che quanto sono necessarie alla bellezza e al piacere, il quale non può mai stare colla monotonia e collo scheletro dell’ordine matematico, tanto nocciono alla mera utilità, alla facilità ec. La lingua greca, sebbene ricchissima ec. ec. ec., tuttavia era semplicissima nella sua nativa costruzione (dico nativa, perché poi fu alterata dagli scrittori piú bassi che pretendevano all’eleganza), laddove la latina era estremamente figurata; e la proprietà de’ suoi composti le dava una facilità e precisione materialissima di significati, sebbene nuocesse non poco alla varietà, la quale non può risultare