Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura/2504

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[p. 279 modifica] massimamente se a queste, benché aliene, apparteneva quella letteratura sulla quale essi si modellavano e dalla quale venivano derivando e imparavano a fabbricar la loro. Dante è pieno di barbarismi, cioè di maniere e voci tolte non solo dal latino, ma dall’altre lingue o dialetti ch’avevano una tal qual dimestichezza o commercio colla nostra nazione e in particolare di provenzalismi (che vengono ad essere appunto presso a poco i gallicismi, tanto abominevoli oggidí), de’ quali abbondano parimente gli altri trecentisti e i ducentisti ec. Di barbarismi abbonda Omero, com’é bene osservato dagli eruditi: di barbarismi Erodoto: di barbarismi i primi scrittori francesi ec.

E non è mica da credere né che questi barbarismi de’ primi e classici scrittori fossero, a quei tempi, comuni nella loro nazione ed essi scrittori si lasciassero strascinar dall’uso corrente, né che gli usassero e introducessero per solo bisogno o per arricchir