Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura/2507

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[p. 280 modifica] sempre (da qualunque lingua sia tolto, rispetto alla lingua propria) non solo compatibile coll’eleganza, ma vera fonte di eleganza.

Cresciuta, formata, stabilita la lingua e la letteratura di una nazione, interviene le piú volte che, introducendosi il commercio fra questa ed altre lingue e letterature, parte l’uso e l’assuefazione di udire voci e modi forestieri, parte la necessità di riceverne insieme cogli oggetti, coi libri, coi gusti, cogli usi, colle idee che da’ forestieri si ricevono, parte l’amor delle cose straniere e la sazietà delle proprie, ch’é naturale a tutti gli uomini, sempre inclinati alla novità (vedi Omero, Odissea, I, v. 351-2), parte fors’anche altre cagioni riempiono la favella nazionale di voci e modi forestieri, in guisa che a poco a poco, dimenticate o disusate le voci e maniere proprie, di[p. 281 modifica]vien piú facile il parlare e lo scrivere con quelle de’ forestieri, che s’hanno piú alla mano e s’usano piú giornalmente e piú familiarmente. Ed ecco un’altra volta introdotto il barbarismo nella lingua