Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura/2549

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[p. 301 modifica] parte di quella che si chiama bellezza e bruttezza umana sia indipendente ed aliena dalla convenienza, e quindi dalla propria teoria del bello. Giacché, come accade nel nostro caso, anche quello ch’è sproporzionato e fuor della misura ordinaria piace a causa dell’inclinazione ch’ha l’uomo alla vita e si chiama bello. Ma di questo bello è cagione, non già la convenienza, ma la detta inclinazione e qualità umana indipendente dalla convenienza, [p. 302 modifica]e in dispetto della convenienza, e quindi del vero, proprio e preciso bello (4 luglio 1822).


*   La quistione se il suicidio giovi o non giovi all’uomo (al che si riduce il sapere se sia o no ragionevole e preeleggibile), si ristringe in questi puri termini. Qual delle due cose è la migliore, il patire o il non patire? Quanto al piacere è cosa certa,