Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura/2597

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[p. 326 modifica] del palato sulle sensazioni che se gli offrono, e cambia il detto giudizio da quello che soleva essere prima della detta assuefazione. In somma tutto nell’uomo ha bisogno di formarsi: anche il palato; ed è cosa facilissimamente osservabile che il giudizio de’ fanciulli sui sapori e sui pregi e difetti dei cibi relativamente al gusto è incertissimo, confusissimo e imperfettissimo; e ch’essi in moltissimi, anzi nel piú de’ casi non provano punto né il piacere che gli uomini fatti provano nel gustare tale o tal cibo, né il dispiacere nel gustarne tale o tal altro. Lascio i villani, e la gente avvezza a mangiar poco o male o di poche qualità di cibi, il cui giudizio intorno ai sapori (anzi il sentimento ch’essi ne provano) è poco meno imperfetto e dubbio che quel dei fanciulli. Tutto ciò a causa dell’inesercizio del palato.

Del resto quello ch’io ho detto di me stesso avviene indubitatamente a tutti, e ciascuno se ne potrà ricordare. Perché sebbene non tutti, col crescere, si liberano dall’influenza della prevenzione