Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura/2736

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[p. 404 modifica] fossero greche, dunque il mondo era δίγλωσσος, dunque la lingua greca era universale di quella universalità ch’oggi ha la francese. Né per suis finibus si possono intendere i termini dell’impero latino, i quali certamente non erano angusti ai tempi di Cicerone, e lo dimostra anche quello che segue nel medesimo passo addotto (31 maggio 1823).


*   È cosa indubitata che i giovani, almeno nel presente stato degli uomini, dello spirito umano e delle nazioni, non solamente soffrono piú che i vecchi (dico quanto all’animo), ma eziandio (contro quello che può parere e che si è sempre detto e si crede comunemente), s’annoiano piú che i vecchi, e sentono molto piú di questi il peso della vita, e la fatica e la pena e la difficoltà di portarlo e di strascinarlo. E questa si è una conseguenza dei principii posti nella mia teoria del piacere. Perciocché ne’ giovani è