Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura/2847

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[p. 32 modifica] delle lingue le piú inconciliabili colla stessa greca (che con tante si concilia) e fra loro; delle lingue teutoniche, slave, orientali, americane, indiane, questo, dico, non può umanamente accadere, se non in una lingua che non abbia carattere; non è accaduto alla greca ch’é stata ed è la piú libera, vasta e potente e la piú diversissimamente adattabile di tutte le lingue formate che si conoscono; non è accaduto e non accade, che si sia mai saputo o si sappia, a nessun’altra lingua perfetta di questo mondo.

Io determino il mio ragionamento cosí. Ogni nazione ha un suo carattere proprio e distinto da quello di tutte le altre, come lo ha ciascuno individuo, e tale che niun altro individuo se gli troverà mai perfettamente uguale. Ogni lingua perfetta è la piú viva, la piú fedele, la piú totale imagine e storia del carattere della nazione che la parla, e quanto piú ella è perfetta tanto piú esattamente e compiutamente rappresenta il carattere nazionale. Ciascun passo della lingua verso la sua perfezione è un passo verso la sua intera conformazione col carattere de’ nazionali. Ora domando io: i tedeschi non