Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura/2874

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[p. 48 modifica] di lei; ma la lingua francese pronunziata, ch’è pure insomma quanto dire la vera lingua francese, n’è tanto diversa, [p. 49 modifica]anzi dissimile, che appena si può riconoscere questa figliuolanza. E degli stessi vocaboli latini che i francesi conservano, e sono assaissimi, gran parte e forse la maggiore, pronunziati, riescon tali, che guardandoli nella sola pronunzia non s’indovinerebbe mai la loro origine, né mai si piglierebbero per nati da tali o tali vocaboli latini; laddove questa origine si riconosce a prima vista leggendo quei vocaboli scritti. E veramente se la scrittura francese non fosse cosí diversa dalla pronunzia, io credo che oramai la notizia della piú parte delle origini di questa lingua sí moderna, sarebbe perduta, o in preda delle dissertazioni, delle congetture e delle favole. Mentre ella si conserva per solo benefizio della diversità e irregolarità anzi assurdità della scrittura, e in questa si conserva chiarissima e certissima e visibilissima, e tanto piú visibile quanto la scrittura piú è diversa dalla pronunzia, perché tanto piú è simile al latino. Tanto si è mutata la lingua latina sulle bocche francesi per l’uso avuto co’ popoli settentrionali, e forse ancora in gran parte ancor prima, per la natura del