Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura/2949

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[p. 95 modifica] ha trovato il vocabolo con cui possa significar questa idea, quasi legandola e incastonandola; o sia vocabolo nuovo o nuovamente applicato, se l’idea è nuova, o s’egli non conosce la parola con cui gli altri la esprimono, o sia questo medesimo vocabolo che gli altri usano a significarla.

Tutto ciò ha luogo in ordine ai suoni elementari della favella, per rispetto all’alfabeto. L’alfabeto è la lingua col cui mezzo noi concepiamo e determiniamo presso noi medesimi l’idea di ciascuno dei detti suoni. Quegli che non conosce l’alfabeto, parla, ma non ha veruna idea degli elementi che compongono le voci da lui profferite. Egli ha ben l’idea della favella, ma [p. 96 modifica]non ha per niun conto le idee degli elementi che la compongono: siccome infinite altre idee hanno gli uomini, degli elementi e parti delle quali non hanno veruna idea né chiara né oscura che sia separata dalla massa dell' altre: e questo appunto è il progresso dello spirito umano; suddivider le idee, e concepir l’idea delle parti e degli elementi delle medesime, conoscere