Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura/2956

Da Wikisource.
Pagina 2956

../2955 ../2957 IncludiIntestazione 4 dicembre 2016 100% Saggi

2955 2957

[p. 99 modifica] Né credo che si possa allegare esempio di chi possegga o abbia mai posseduto distintamente e perfettamente queste tali idee nel modo e colle condizioni ch’io dico, senza conoscere i caratteri che le significano e rappresentano. Vale a dire non credo che alcuno abbia mai avuto e ritenuto, abbia e ritenga la chiara, determinata e distinta idea di ciascun suono, senza poterlo riferire al rispettivo carattere dell’alfabeto, ma rapportandolo solamente al suo vocabolo, o non rapportandolo a cosa alcuna, ma considerandolo col pensiero solamente in se stesso, e tenendolo semplicemente per se stesso. Non lo credo, dico, di alcuno, e neppur degli antichi, i quali tengo per fermo che nell’imporre i nomi che imposero ai suoni, avessero tutt’altro intento e motivo1 che quello [p. 100 modifica]di aiutar con essi nomi il pensiero, e di far ch’essi suoni si potessero insegnare separatamente dall’alfabeto scritto, ed esser saputi, conosciuti distintamente e costantemente ritenuti da quelli che non conoscessero i caratteri né potessero in niun modo leggere. Certo i fanciulli

Note

  1. Notisi che i nomi delle lettere ebraiche (onde derivano quei delle greche, che in greco non significano niente) hanno tutti una significazione indipendente affatto dal suono della rispettiva lettera, e son parole della lingua, né hanno relazione alcuna tra loro, né colla rispettiva lettera altro che il cominciare appunto per essa, come alèf, dottrina; beth, casa ec.