Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura/3092

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[p. 180 modifica] regolare e perfetta, perocch’ella regolarmente per intere classi, nazioni e secoli si diversifica, come si potrà determinare la bellezza della medesima? Quando appena si troverà una qualità che la possa comporre, la quale non manchi o non sia mancata regolarmente ad intere classi e generazioni d’uomini, o non sia stata anzi tutto l’opposto? Che cosa è dunque questo tipo di bellezza ideale, universalmente riconosciuto, eterno, invariabile? quando neppure intorno alla nostra propria forma visibile, se ne può immaginar uno che sia riconosciuto per tale da tutti gli uomini, in tutti i tempi, o che non possa, o non abbia potuto non esserlo? quando esso non si trova neppur nella natura? dove dunque si troverà, o dove s’immaginerà, o donde si caverà egli?

Perocché egli è certo che se taluno fosse (come certo furono e sono molti), il quale non avesse mai veduto altra forma d’uomini che l’una di quelle tali sopraddette, propria di una cotal nazione, o classe, o schiatta ec. ec.,