Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura/3134

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     3o, E ciò tanto piú, quanto l’idea che noi abbiamo della virtú è ben diversa da quella che s’aveva a’ tempi d’Omero. La virtú qual suol essere concepita [p. 203 modifica]dai moderni ha la fortuna assai piú nemica, che non quella virtú concepita dagli antichissimi, la quale consisteva quasi tutta o principalmente nella forza e nel coraggio; qualità che, se non sempre, certo assai spesso son seguíte (anche oggidí) dalla fortuna, e molto giovano a conseguirla. Ond’era tanto piú ragionevole e conveniente che a quei tempi l’eroe del poema epico, il quale dev’essere sommamente virtuoso, si scegliesse felice, perché quella virtú in ch’ei si doveva rappresentare eccellente conduce infatti alla felicità, e il mostrar ch’ella non avesse conseguito il proprio intento l’avrebbe mostrata imperfetta, come quella che non era bastata a produrre quel ch’ella suole, e a che ella naturalmente serve e conduce. Massime che gli uomini sogliono giudicar dai successi,