[p. 232 modifica] poca abilità naturale hanno conservata la loro natura, il loro natural carattere, gli abiti a cui la natura o propria o generale gl’inclinò; sicché vivono e conversano nella società, tali appresso a poco quali dapprima vi entrarono. Ciò sono le persone povere di spirito, di tardo e duro ingegno, di corta e scarsa capacità. Eziandio spettano a questo genere coloro in cui la natura si conserva per mancanza di coltura che la scacci o la tramuti. Ciò sono le persone idiote e rozze, di poco o niuno uso sociale, poco o nulla assuefatte alla civile conversazione, le quali recano nella società, sempre che vi si accostano, il loro primitivo carattere, e le naturali abitudini, non mai cangiate da quello che furono da principio, non mescolate o accresciute con alcuna qualità sociale acquisita; e ciò non per durezza d’ingegno, né per naturale insufficienza e incapacità di apprendere, ma per mancanza d’insegnamento, di esercizio, di coltura dell’ingegno e delle maniere. Questo genere di persona sia della prima specie sia della seconda, non è punto stimata né ricercata,