Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura/3330

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[p. 321 modifica] acquistare, né che il cammino sia terminato. Ma senza andare agli eccessi; sebbene nulla v’ha qui d’esagerato; senza però voler conservare una troppo grande esattezza nel ragionamento; supponendo ancora com’é il vero, che un grande e felice ingegno possa arrivare a comprender coll’anima e possedere se non tutta quanta la nostra lingua pur tanta parte di lei che la cognizione e la domestichezza d’essa parte gli basti a poter sulle fondamenta, sull’ordine, sul disegno dell’antica [p. 322 modifica]lingua fabbricare come una continuazione d’edificio la moderna; veggasi quanto a costui convien travagliare innanzi di poter far uso de’ suoi pensieri. Ella è cosa certa che la vera cognizione e padronanza di una lingua come l’italiana, domanda, per non dir troppo, quasi una metà della vita, e dico di quella cognizione e padronanza ch’é indispensabile a chiunque debba veramente ristorarla. Ma la scienza, la sapienza, lo studio dell’uomo, non domandano tutta la vita? e quella immensa moltiplicità di cognizioni piccole e grandi, quella universalità che