Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura/3432

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[p. 383 modifica] cosí consigliato e persuaso imponesse quello ch’esso medesimo [p. 384 modifica]naturalmente vietava; che venisse ad esser secondo natura e suggerito dall’amor naturale, quello che per se aveva al tutto dello snaturato; e che fosse inumanità e spietatezza il trascurar quello che senza ciò sarebbesi tenuto per inumano e spietato. Cosí gli antichi e primi poeti e sapienti facevano servire l’immaginazione de’ popoli e le invenzioni e favole proprie a’ bisogni e comodi della società, conformando quelle a questi; e si verifica il detto di Orazio nella Poetica ch’essi furono gl’istitutori e i fondatori del viver cittadinesco e sociale, onde Orfeo ed Anfione furono eziandio tenuti per fondatori di città. E cosí gli antichi dirigevano la religione al ben pubblico e temporale, e secondo che questo richiedeva la modellavano, e di questo facevano la ragione e il principio e l’origine de’ dogmi di essa: opponendola alla natura dove questa si opponeva alle convenienze della vita sociale, e vincendo la natura fortissima, coll’opinione ancor piú forte, massime l’opinion religiosa (15 settembre 1823). Chi riguarda come legge naturale il seppellire o abbruciare ec. i cadaveri, troverà forse in queste osservazioni di che mutar sentenza.


*    Per molte cagioni, anche lievi, l’uomo si getta al pericolo, anche della morte; di piú sacrifica