Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura/3464

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[p. 402 modifica] degna di una letteratura, degna di esser presentata a una nazione. E una letteratura fondata comunque su tale imitazione può esser nazionale e contemporanea e meritare il nome di letteratura. Altrimenti l’imitazione è da scimmie, e una letteratura fondata su di essa è indegna di questo nome, sí per la troppa viltà, essendo letteratura da scimmie, sí perché una letteratura che tra’ suoi è forestiera, e a’ suoi tempi antica, non può esser letteratura per se, ma al piú solo una parte d’altra letteratura o una copia da potersi guardare, se fosse però perfetta (ch’è sempre l’opposto) collo stesso interesse con cui si guarda una copia d’un quadro antico ec. e niente piú. Veramente pare che i nostri poeti, usando le antiche favole (come già i piú antichi italiani e forestieri scrivendo in latino), affettino di non essere italiani ma forestieri, non moderni ma antichi, e se ne pregino, [p. 403 modifica]e che questo sia il debito della nostra poesia e letteratura, non esser né moderna, né nostra, ma antica ed altrui. Affettazione e finzione barbara,