Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura/3479

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[p. 411 modifica] E si conchiude che le poesie dell’uno sieno impoetiche, e che l’altro non sia poeta. E l’effetto poetico delle poesie di Monti spetta piú agli antichi che a lui, ed è piuttosto come [p. 412 modifica]di poesia e d’immaginazione antica, che di moderna. Nel sentimento poi la vena del Monti è al tutto secca, e provandocisi, il che egli fa ben di rado, non ci riesce punto, come nel Bardo (20 settembre 1823).


*   Il poeta dee mostrar di avere un fine piú serio che quello di destar delle immagini e di far delle descrizioni. E quando pur questo sia il suo intento principale, ei deve cercarlo in modo come s’e’ non se ne curasse, e far vista di non cercarlo, ma di mirare a cose piú gravi: ma descrivere fra tanto, e introdurre nel suo poema le immagini, come cose a lui poco importanti che gli scorrano naturalmente dalla penna; e, per dir cosí, descrivere e introdurre immagini, con gravità, con serietà, senz’alcuna dimostrazione di compiacenza e di studio apposito, e di pensarci e badarci, né di voler che il lettore ci si fermi. Cosí fanno Omero e Virgilio e