Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura/3604

Da Wikisource.
Pagina 3604

../3603 ../3605 IncludiIntestazione 25 settembre 2015 100% Saggi

3603 3605

[p. 57 modifica] massime di morale, di condotta ec., austero verso se e verso gli altri, verso i soggetti ec., irreprensibile in ogni cosa, grave, malinconico, e quasi tristo e accigliato ec. ec. Non so, dico, se il lettore della Gerusalemme lasci di concepire nel suo secreto, se non odio, pure una certa mal conosciuta, mal distinta, non confessata alienazione d’animo ed avversione per Goffredo.


    Richiedendosi necessariamente, come s’è mostrato, al poeta epico (e similmente al drammatico, al romanziere ec. ed anche allo storico) ch’egli renda in alcun modo, qualunque siasi, amabile colui ch’e’ voglia rendere interessante, e grandemente amabile colui ch’abbia ad essere sommamente interessante; è da considerare che a tal effetto giova grandissimamente la sventura, la quale accresce a piú doppi l’amabilità ove la trova, e rende spesse volte amabile chi non lo è, ancorché sia meritevole delle disgrazie; molto piú quando e’ ne sia immeritevole. L’uomo poi amabilissimo, che sia indegnamente sventuratissimo, è la piú amabil cosa che possa concepirsi.