Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura/3643
Questo testo è stato riletto e controllato. |
◄ | 3642 | 3644 | ► |
terribili, odiose, brutte a vedere ec., perché il timore è piú forte, valevole, efficace, attivo che la speranza e l’amore. Al contrario accadde e accade ne’ men barbari ec. e tanto piú quanto men barbari, e altresí in quelle medesime nazioni in tempi piú civili, e a proporzione degl’incrementi della civiltà e delle conoscenze e del lume della ragione ec. e de’ progressi dello spirito umano. L’una e l’altra di queste verità è dimostrata dalla storia, dalle notizie dell’antichità, e dalle relazioni de’ viaggiatori ec. Vedi, fra gli altri mille, di Antonio de Solís, Historia de la Conquista de Mexico, l. I, c. 15, p. 43-45, l. III, c. 13, p. 236-8, Madrid, 1748 (9 ottobre 1823).
* Fuoco. — Il suo uso è di indispensabile necessità ad una vita comoda e civile, anzi pure ai primissimi comodi. Or tanto è lungi che la natura l’abbia insegnato all’uomo, che fuor di un puro caso, e senza lunghissime e diversissime esperienze, ei non può averlo scoperto né concepito. E non possono neppure i filosofi indovinare come abbia fatto l’uomo non pure ad accendere, ma a vedere e scoprire il primo fuoco. Chi ricorre a un incendio cagionato dal fulmine, chi al frottement reciproco de’ rami degli alberi cagionato da’ venti nelle