Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura/382

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[p. 432 modifica] indifferenti ed esagera e ingrandisce le piccole differenze reali: sicché non gli manca ma motivo di determinazione. Anzi la ragione e la scienza è indifferentissima, e la natura e l’ignoranza è tutto l’opposto dell’indifferenza (vedi il mio discorso sui [p. 433 modifica]romantici e la p.69 di questi pensieri, capoverso 3). Perché l’immaginazione e l’errore dà molto piú peso alle minuzie che la ragione, e non ammette né dubbi né freddezze nella stessa certezza, come la ragione che conosce la poca importanza di tutto e perciò la poca differenza dell’utilità o bontà rispettiva. Oltracciò la ragione e la scienza tende evidentemente ad agguagliare il mondo sotto ogni rispetto ed estinguere o scemare la varietà, perché non c’é cosa piú uniforme della ragione né piú varia della natura; e cosí la scienza promuove sommamente l’indifferenza, perché toglie o scema anche le differenze reali e quindi i motivi di determinazione.

E quanto al dubbio, cagione principalissima d’indifferenza, lo stesso libro ch’io discuto reca un passo di Pascal, dove fra le altre cose, degne d’esser lette, si dice: Conviene che ciascuno prenda il suo partito, e si collochi necessariamente o al dogmatismo, o al pirronismo.... Sostengo che non ha mai esistito un pirronista effettivo e perfetto. La natura sostiene la ragione impotente e l’impedisce di delirare fino a questo punto....