Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura/3831

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[p. 215 modifica] in esco ed isco ec. (se pur non v’ha qualche verbo in sco che non sia incoativo, neppur per origine (giacché per significato ed uso molti nol sono o nol sono sempre, come altrove dico), il quale sarebbe fuori del nostro discorso). Pasco è certamente da un antico pare da πάω (e non da βόσκω, come dubita il Forcellini in Pasco principio), come l’antico poo da πόω, e altri tali di cui altrove sparsamente ed insieme. Dimostralo sí la sua desinenza in asco, sí il perfetto pavi, affatto anomalo rispetto a pasco e rispetto alla sua coniugazione, cioè alla terza, perché tolto in prestito da quell’antico verbo della prima, di cui è proprio. [p. 216 modifica]Ecco come le nostre osservazioni scuoprono e illustrano le antichissime voci e radici della lingua latina, e la sua analogia, e le sue antichissime conformità colla greca e la medesimezza di voci greche e latine che non paiono piú aver nulla che fare (e ciò non per stiracchiate etimologie, come tanti altri han fatto, ma per accurato ed evidente ragionamento, e per mille confronti ec., e per regole grammaticali ec. trovate o illustrate nuovamente e nuovamente applicate, ampliate, meglio stabilite, spiegate ec.), e le origini della lingua latina, e la proprietà vera e primitiva sua e delle sue voci, e le sue vere norme e regole, forme ec.; e le ragioni ed origini delle anomalie sue e delle sue voci ec. Pastum è contrazione di pascitum dimostrato da pascito. L’uno e l’altro è supino (e participio) proprio di pasco, non di pao. Nuova prova che il vero e proprio supino di tutti i verbi in sco è in scĭtum, benché per lo piú perduto, e sostituitigli degli altri ec.; e quindi ancora che il lor proprio perfetto sarebbe in sci, giacché il supino si fa dal perfetto, come