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Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura/3875

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[p. 254 modifica] ciò, cred’io, per la prima volta, la primitiva analogia della seconda con tutte l’altre nel conservare l’ultima lettera radicale del tema, e le ragioni e i modi per li quali è avvenuto che nella sua presente piú usitata forma ella sola, fra tutte, non lo conservi (13 novembre 1823). [p. 255 modifica]


*    Ho detto altrove che patulus sembra diminutivo positivato di un patus. Male. Non tutti i nomi in ulus, né tutti i verbi in ulare sono diminutivi: neppur per origine e regola di formazione; per esempio, iaculum da iacio, speculum e specula da specio, vehiculum, curriculum, adminiculum, amiculum da amicio, periculum da πειράω, iaculari, speculari, famulus, famulor ec., retinaculum, miraculum, obstaculum, stimulus, stimulo, stabulum, stabulo, pabulum, poculum, fabula, fabulor ec. (vedi la p. 3844), crepitaculum, sustentaculum, baculum, baculus, osculum, ec. Patulus è di questi, fatto a dirittura da pateo ec. (13 novembre 1823). Fors’anche oculus è di questi, contro il detto altrove. Vedi Forcellini ec.


*    Alla p. 3873. Resta però quello che io per l’addietro ho sempre detto circa i supini della terza e quarta. E la presente correzione non riguarda che la prima e seconda. Lectum, cioè legtum, è vera contrazione di legĭtum, è fatto per soppressione dell’i, suppone e dimostra legĭtum, gli è posteriore, i supini veri e regolari e non contratti della terza e quarta sono in ĭtum e ītum e non altrimenti ec. I contratti della terza e quarta, come lectum, quaestum, sono contrazioni de’ supini in itum e fatti per soppressione dell’esilissima vocale ĭ o ī. I supini in ǐtum della prima e seconda vengono da’ contratti e son fatti al contrario di quelli per addizione dell’esilissimo suono ĭ (13 novembre 1823).


*    Alla p. 3873, margine - e non contratti. Come venio is veni.