Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura/4031
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* Certo le condizioni sociali e i governi e ogni sorta di circostanze della vita influiscono sommamente e modificano il carattere e i costumi delle varie nazioni, anche contro quello che porterebbe il rispettivo loro clima e l’altre circostanze naturali, ma in tal caso quello stato o non è durevole, o debole, o cattivo, o poco contrario al clima, o poco esteso nella nazione, o ec. ec. E generalmente si vede che i principali caratteri o costumi nazionali, anche quando paiono non aver niente a fare col clima, o ne derivano, o quando anche non ne derivino e vengano da cagioni affatto diverse, pur corrispondono mirabilmente alla qualità d’esso clima o dell’altre condizioni naturali d’essa nazione o popolo o cittadinanza ec. Per esempio, io non dirò che il modo della vita sociale rispetto alla conversazione e all’altre infinite cose che da questa dipendono o sono influite, proceda assolutamente e sia determinato nelle varie nazioni d’Europa dal loro clima, ma certo ne’ vari modi tenuti da ciascuna, e proprii di ciascuna quasi fin da quando furono ridotte a precisa civiltà e distinta forma nazionale, ovvero da piú o men tempo, si scopre una curiosissima conformità generale col rispettivo clima in generale considerato. Il clima d’Italia e di Spagna è clima da passeggiate e massime nelle loro parti piú meridionali. Ora queste nazioni non hanno conversazione affatto, né se ne dilettano, e quel poco che ve n’é in Italia, è nella sua parte piú settentrionale, in Lombardia, dove certo si conversa assai piú che in Toscana, a Napoli, nel Marchegiano, in Romagna, dove si villeggia