Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura/517

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[p. 37 modifica] E simili. Questo dei mali non ancora accaduti. Allora proviamo ancora un’assoluta necessità d’impedirlo, se possiamo, e se no una pena assai maggiore. Certo è che il veder uno che si fa male o sta per soffrire, o volontariamente o non sapendo ec., il vederlo e non impedirlo, o non sentirsi accorare [p. 38 modifica]non potendo, è contro natura. Nell’atto dei mali parimente, vedendo qualcuno cadere ec., ancorché quel male non sia degli orribili e stomachevoli all’apparenza, contuttociò ne proviamo naturalmente e indeliberatamente gran pena. E chi osserverà bene, questi moti sono distinti dalla compassione, la quale vien dietro al male e non lo precede, o accompagna. Anche nelle cose inanimate o negli esseri d’altra specie dalla nostra, vedendo a perire, o in pericolo di perire o guastarsi, un oggetto bello, prezioso, raro, utile, e che so io, un animale ec., proviamo lo stesso sentimento doloroso, la stessa necessità di esclamare, d’impedirlo potendo ec. E ciò, quantunque quella cosa