Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura/572

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[p. 68 modifica] cioè come i governi che paiono e si trovano oggi imperfettissimi, e talora insostenibili, fossero o [p. 69 modifica]perfetti o buoni ed anche utilissimi da principio e durante i costumi naturali. E come non vi sia peste né maggiore né piú certa a qualsivoglia stato pubblico, che la corruzione e l’estinzione della natura. E come quei governi che durando la natura erano buoni, cessata la natura divengono senz’altro pessimi. E come alla natura non si può supplire, e la mancanza di lei non ha rimedio nessuno; né senza lei si può mai sperare perfezione o felicità di governo fino alla fine dei secoli, ma tutto (e sia pure il governo il piú profondamente studiato, combinato, e perfettamente filosofico) sarà sempre imperfettissimo, pieno di elementi discordanti, mal adattato all’uomo (al quale nulla si può piú adattare, quand’egli non è piú quello che dovrebbe essere), inetto alla vera felicità; e quindi o in fatto o certo nella vera teorica, precario, instabile, mal situato, mal piantato, barcollante, incongruente, incoerente,