Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura/589

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[p. 78 modifica] essenziale della specie, come la disparità delle api. Che se queste tali superiorità dessero a chi le possiede, un diritto di comandare e di essere ubbidito, 1o, dove molti le possedessero in ugual grado, o non si saprebbe a chi ubbidire, o tutti quei tali dovrebbero comandare, ed ecco svanita l’idea dell’unità; 2o dove non ci fosse disparità nessuna, il principato non sarebbe naturale, dove ci fosse, sarebbe naturale; 3o e di piú, siccome le disparità possono nascere accidentalmente in diversi tempi, perciò in una stessa società anzi generazione di uomini, oggi non sarebbe naturale il principato, domani sí; 4o il fanciullo [p. 79 modifica]futuro superiore di forze ec., siccome ancora non è tale, e forse non diverrà tale, se non per cause accidentalissime e imprevedibili; cosí non avrebbe ancora nessun’ombra di quel diritto al comando, che avrà poi per natura; 5°, questo diritto supposto naturale, non dovrebbe tuttavia durare se non quanto durasse la superiorità in quello o in quei tali; sicché questi perdendo il vigore del corpo o dell’ingegno o dell’animo, la virtú, il coraggio ec. per malattie, per disgrazie, per circostanze, per cangiamento e corruzione di