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Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura/671

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[p. 124 modifica] la condizione della società; e quindi tanto peggiori essenzialmente quelle istituzioni che maggiormente lo favoriscono o direttamente o indirettamente, come fa soprattutto il dispotismo (sotto il quale stato la Francia era divenuta la patria del piú pestifero egoismo, mitigato assai dalla rivoluzione, non ostante gl’immensi suoi danni, come è stato osservato da tutti i filosofi). L’egoismo è inseparabile dall’uomo, cioè l’amor proprio; ma per egoismo s’intende piú propriamente un amor proprio mal diretto, male impiegato, rivolto ai propri vantaggi reali, e non a quelli che derivano dall’eroismo, dai sacrifizi, dalle virtú, dall’onore, dall’amicizia ec. Quando dunque questo egoismo è giunto al colmo, per intensità e per universalità; e quando, a motivo e dell’intensità e massime dell’universalità, si è levata la maschera (la quale non serve piú a nasconderlo, perché troppo vivo e perché tutti sono animati dallo stesso sentimento), allora la natura del commercio sociale (sia relativo alla conversazione,