Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura/694

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[p. 136 modifica] penna. E quanto è venuto loro nella penna, tanto si è giudicato che fosse il piú bel fiore della nostra lingua, non dico ingiustamente, ma certo senza merito loro. Vedi p. 705. Aggiungete che fuori de’ Toscani, pochissimi in quel secolo scrivevano la lingua nostra in modo che si potesse sopportare, all’opposto del cinquecento dove tutta l’Italia scriveva correttamente e leggiadramente; cosí che il trecento, quando anche non valessero le suddette ragioni, non si potrebbe riputare il migliore della nostra lingua, né paragonare al cinquecento se non quanto alla toscana.

Quanto alla letteratura, nessuno disconviene da quello ch’io dico, perché il trecento ebbe tre o quattro letterati famosi, ma nel resto ebbe non letteratura ma ignoranza. Quello però ch’io dico, sarebbe molto piú riconosciuto in Italia e fuori e si giudicherebbe meglio e con maggiore convincimento, quanto sia vero che il cinquecento