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Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura/715

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[p. 146 modifica] può esprimere se non quando non si [p. 147 modifica]sente, bensí dopo sentito; e quando i sommi poeti scrivevano quelle cose che ci destano le ammirabili sensazioni dell’infinito, l’animo loro non era occupato da veruna sensazione infinita; e dipingendo l’infinito non lo sentiva. I sommi dolori corporali non si sentono, perché o fanno svenire o uccidono. Il sommo dolore non si sente, cioè finattanto ch’egli è sommo; ma la sua proprietà è di render l’uomo attonito, confondergli, sommergergli, oscurargli l’animo in guisa, ch’egli non conosce né se stesso né la passione che prova né l’oggetto di essa; rimane immobile e senza azione esteriore, né, si può dire, interiore. E perciò i sommi dolori non si sentono nei primi momenti, né tutti interi, ma nel successo dello spazio e de’ momenti e per parti, come ho detto p. 366-368. Anzi non solo il sommo dolore, ma ogni somma passione, ed anche ogni sensazione, ancorché non somma, tuttavia tanto straordinaria e, per qualunque qualunque verso, grande, che l’animo nostro non sia capace di contenerla