Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura/744

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[p. 161 modifica] delle sue gesta, del suo grado, della sua vita e di tutta la sua fama, per aver non solo introdotta ma formata e perfezionata non solo la lingua, ma la letteratura, l’eloquenza, la filosofia latina, trasportando il tutto dalla Grecia, per essere [p. 162 modifica]insomma senza contrasto il primo, il sommo letterato e scrittore latino in quasi tutti i generi, soprastava tanto agli altri, che la lingua latina scritta si riputò tutta chiusa nelle sue opere, queste tennero luogo di accademia e di vocabolario, l’autorità e l’esempio suo presso i successori non si limitò ad insegnare e servir di norma e di modello, ma, come accade, a circoscrivere; la lingua si riputò giunta al suo termine; gl’incrementi di essa si stimarono già finiti, si credé giunto il colmo del suo accrescimento; si temé la novità; si ebbe dubbio e scrupolo di guastare e far degenerare in luogo di arricchire; le fonti della ricchezza della lingua si stimarono chiuse ec. E cosí Cicerone, fra gl’infiniti benefizi fatti alla sua